L'Editto di Tolleranza di Galerio, promulgato a Serdica (l'attuale Sofia, in Bulgaria) nel 311 d.C., rappresenta un punto di svolta cruciale nella storia del cristianesimo. Ufficialmente intitolato "Editto di Tolleranza", è spesso chiamato "Editto di Serdica" o "Editto di Galerio". Fu emesso dall'imperatore romano <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Galerio">Galerio</a>, insieme agli imperatori <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Costantino%20I">Costantino I</a> e Licinio, ponendo fine alla persecuzione dei cristiani nell'Impero Romano.
L'editto riconosceva il fallimento delle politiche repressive precedenti volte a sopprimere il cristianesimo. Ammetteva che nonostante le persecuzioni, molti cristiani avevano persistito nella loro fede e si erano rifiutati di conformarsi al culto degli dèi romani.
Punti chiave dell'Editto:
L'Editto di Tolleranza di Galerio fu una tappa fondamentale verso la legalizzazione del cristianesimo. Sebbene non lo rendesse la religione di stato, permise ai cristiani di emergere dalla clandestinità e di praticare la loro fede apertamente. Questo aprì la strada all'Editto di Milano del 313 d.C., che confermò e ampliò la tolleranza religiosa, e successivamente, all'affermazione del cristianesimo come religione dominante nell'Impero Romano sotto Teodosio I. L'importanza di questo editto sta nel suo ruolo nel plasmare la storia religiosa e politica del mondo occidentale.